ARTICOLI | 2006
La missione della Croce Rossa è di prevenire ed alleviare in ogni circostanza le sofferenze degli uomini. Nata dalla preoccupazione di assistere senza distinzione chiunque sia in stato di bisogno, essa ha rivolto il suo impegno alle situazioni in cui la dignità dell’uomo risultava più gravemente minacciata: dapprima sui campi di battaglia, affiancando i servizi sanitari delle Forze Armate nei compiti di assistenza a feriti e malati, successivamente intervenendo a favore delle vittime civili ed estendendo e sviluppando la sua azione umanitaria in favore della popolazione anche in tempo di pace e nelle situazioni di emergenza non causate dall’uomo.
Questa missione – ribadita nella Strategia d’azione 2010 e nell’Agenda per l’azione umanitaria del 2003 – non si limita alla dimensione operativa: il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa attraverso le sue diverse componenti (Comitato Internazionale, Federazione Internazionale e Società Nazionali) è all’origine della codificazione e protagonista delle più importanti tappe di evoluzione del diritto umanitario dei conflitti armati, sostenitore dei diritti umani, promotore del diritto internazionale di risposta ai disastri, un nuovo settore normativo di cui sostiene lo sviluppo attraverso uno specifico programma internazionale (IDRL).
Facendo appello al patrimonio di principi e valori che accomuna gli uomini ad ogni latitudine e in ogni tempo, esso sollecita dunque non solo l’azione volontaria individuale, ma anche l’assunzione di responsabilità e il rispetto da parte di governi e istituzioni di quelle norme che, stabilite a tutela della persona, definiscono il rapporto tra il rispetto dell’uomo e le esigenze di ordine pubblico, di sicurezza e – in caso di conflitto armato – la necessità militare.
Una competenza tanto articolata da coprire l’ambito umanitario nella sua interezza (in tempo di pace e tempo di guerra e in tutte le tipologie di crisi) e la presenza capillare su scala nazionale e globale (quasi 100 milioni di aderenti distribuiti in oltre 190 paesi), rendono la Croce Rossa un partner prezioso in tutti i settori dell’azione statale che hanno implicazioni in campo umanitario, particolarmente in contesti – come quello attuale – in cui si fa labile e incerto il confine tra gli ambiti di applicazione dei diversi settori del diritto e le competenze dei diversi organismi chiamati alla loro attuazione.
La incessante, diuturna azione svolta in oltre 150 anni di storia, è infatti svolta – nel rispetto del principio di indipendenza – attraverso un rapporto privilegiato con i governi, che hanno riconosciuto, legittimato e favorito le attività delle Società Nazionali, conferendo loro uno status ausiliario dei pubblici poteri in ambito umanitario. I principi fondamentali del Movimento -tra cui imparzialità, indipendenza e neutralità – permettono infatti alla Croce Rossa di agire nel rispetto delle prerogative statali in merito alla definizione delle politiche di difesa e alle scelte politico-stategiche, disegnando per l’azione umanitaria uno spazio autonomo, libero da qualsivoglia connotazione politica, religiosa o ideologica. Essa è così in grado di agire in piena autonomia e di supportare al contempo le istituzioni in campo umanitario, favorendo il mante¬nimento e il ritorno a condizioni di nor¬malità e di stabilità in situazioni di tensione, conflitto, calamità naturale o tecnologica, disordini interni, nonché il pieno sviluppo dell’individuo e delle sue potenzialità.
La Croce Rossa accompagna dunque il cammino dell’uomo verso la piena espressione di una umanità responsabile, nell’ambito di un rapporto di solidarietà e tutela-rispetto verso chi necessita dell’aiuto, e di dialogo e fiducia nei confronti di chi di questo aiuto è responsabile. Un ruolo così definito acquista una precisa e chiara valenza in relazione alla nuova concezione di sicurezza. Ampliata dalla tradizionale nozione incentrata sull’obiettivo della difesa militare del territorio a quella attuale di human security, la sicurezza vede riconosciuta oggi in sede internazionale il suo carattere multidimensionale che comprende anche gli ambiti di intervento sopra delineati (tra i quali la sicurezza economica, alimentare, sanitaria, personale e ambientale).
La Croce Rossa ha sempre considerato il valore strategico della sua azione umanitaria rispetto alla promozione e al mantenimento della pace e della sicurezza, consapevole che senza solidarietà e inclusione il potenziale umano dei vulnerabili si trasforma in una risorsa al servizio della illegalità e della criminalità. La promozione di questa nuova prospettiva a livello internazionale rappresenta un esplicito riconoscimento dell’importanza dell’azione della Croce Rossa, e del suo potenziale contributo nell’ambito di un sistema di sicurezza e difesa nazionale che intenda integrare diversi livelli d’azione, stabilendo un rapporto di complementarietà tra i contributi di attori diversi.
Se “il rispetto della dignità umana è senza dubbio il migliore investimento per la sicurezza a medio e lungo termine”, come ha affermato in un recente intervento il Presidente del Comitato Internazionale, le oltre mille sedi della Croce Rossa Italiana distribuite su tutto il territorio (Comitati Regionali, Provinciali e Locali, con 160.000 volontari e 5.000 dipendenti) le risorse logistiche rese disponibili attraverso i 5 Centri in Interventi Emergenza e gli 11 Centri di Mobilitazione rappresentano indubbiamente una patrimonio irrinunciabile per la realizzazione di interventi non solo di prevenzione, ma anche di risposta alle emergenze a livello nazionale.
La Croce Rossa Italiana partecipa al progetto dell’Osservatorio per la Sicurezza Nazionale offrendo il suo contributo di forza umanitaria indipendente, e confermando il suo impegno negli importanti compiti di pubblica utilità di sua competenza. Tra questi rivestono un particolare interesse ai fini del progetto OSN i seguenti: – servizio di assistenza sanitaria e socio sanitaria in favore di popolazioni nazionali e straniere nelle occasioni di calamità e nelle situazioni di emergenza sia interne che internazionali; – compiti di struttura operativa nazionale di Protezione Civile (come previsto dalla legge 225 del 1992 istitutiva del sevizio nazionale di PC e successivamente precisato nei protocolli d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento di Protezione Civile e con i Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile del Ministero dell’Interno, rispettivamente del 2003 e del 2004); – concorso nell’organizzazione e nella realizzazione – attraverso la stipula di apposite convenzioni – di servizio di pronto soccorso e trasporto infermi in ambito nazionale, regionale e locale e nel raggiungimento delle finalità ed nell’adempimento dei compiti del Servizio sanitario nazionale (attraverso l’impiego di personale sia volontario sia di ruolo, nonché di personale comandato o assegnato a svolgere attività e servizi sanitari e socio-assistenziali per conto dello Stato, delle regioni e degli altri Enti pubblici e privati); – promozione della donazione del sangue, organizzazione di donatori volontari, collaborazione con le proprie strutture alle attività trasfusionali del Sevizio Sanitario Nazionale, anche attraverso la costituzione di idonee scorte di sangue e di emoderivati; – collaborazione con le Forze Armate per il servizio di assistenza sanitaria; – gestione del servizio di pronto soccorso nelle autostrade, nei porti e negli aeroporti dell’intero territorio nazionale su delega, mediante convenzione; Ulteriori ambiti di competenza rivestono inoltre una importanza che merita particolare considerazione. Mi riferisco alle attività di diffusione e di promozione dei principi umanitari posti a fondamento dell’organizzazione: rivolte a target differenziati (pubblica opinione, mass media, giovani) esse garantiscono la sensibilizzazione ai temi dell’aiuto e della solidarietà, attivando e potenziando la capacità collettiva di prevenzione e risposta alle emergenze. Un valore cruciale assumono in particolare le attività di diffusione della normativa a tutela dei diritti umani in tempo di pace e di conflitto armato, che la Croce Rossa include oggi tra i suoi compiti statutari, che permettono al personale delle Forze Armate e di Polizia di agire – nell’esercizio delle rispettive competenze – con piena consapevolezza del loro mandato favorendo lo spontaneo rispetto del diritto e la legalità.
Da sottolineare infine la possibilità che – mediante concessione dello Stato, delle regioni e di enti pubblici – alla Croce Rossa venga delegato lo svolgimento di altri compiti, previsione che lascia ampio spazio allo sviluppo delle sue competenze e al pieno adeguamento della sua funzione nelle nuove necessità che la rapida evoluzione dello scenario dovesse palesare. Per la realizzazione di queste attività la CRI si avvale di un patrimonio umano di migliaia di volontari attivi all’interno di sei componenti volontaristiche, ciascuna con caratteristiche specifiche e capacità di collaborazione e integrazione multifunzionale.
Il Corpo Militare e il Corpo delle Infermiere Volontarie, con funzioni ausiliarie delle Forze Armate e inquadrati nella struttura militare; i Volontari del Soccorso, sempre presenti nelle manifestazioni pubbliche, leaders nel pronto soccorso e nel trasporto infermi con autoambulanza oltreché specializzati in soccorso cinofilo, salvataggio in acqua, soccorso in montagna su piste di sci ed altre attività speciali; i Donatori Sangue che promuovono la donazione diffondendo la cultura trasfusionale nelle comunità e tra i singoli cittadini; il Comitato Nazionale Femminile che offre assistenza morale e materiale con particolare attenzione alle categorie più emarginate; i Pionieri che prestano il proprio servizio per la diffusione delle norme di primo soccorso, per attività di animazione, di segretariato sociale e di educazione alla pace.
Ogni componente ha capacità di mobilitazione e attivazione immediata del suo personale sia in tempo di pace che di conflitto armato, e a tal fine prepara il suo personale attraverso corsi di formazione specialistici in materia di primo soccorso, risposta ad attacchi NBCR, supporto psicologico in emergenza, diritti umani e diritto internazionale umanitario, educazione alla salute, educazione alla pace, assistenza a categorie vulnerabili. Le attività realizzate sul campo a livello nazionale in caso di terremoti (Belice, Friuli, Campania, Valnerina), alluvioni (Sarno, Vibo Valentia, solo per citare le ultime), grandi eventi (Giubileo 2000, Funerali del Papa, Olimpiadi invernali 2006), al pari di quelle di carattere internazionale a sostegno dello sviluppo (Iran, Palestina, Bosnia-Erzegovina) e di risposta all’emergenza (Iraq, Afghanistan, Siria, Sri Lanka), sono testimonianza inequivocabile della capacità di intervento della Croce Rossa Italiana.
Le recenti simulazioni anche pubbliche (quali “Emercampus” nel 2003 che ha visto la partecipazione di 3000 persone) la conferma delle sue potenzialità in interventi futuri. La partecipazione della CRI in un sistema di sicurezza integrato possiede infine un potenziale implicito: la sua specifica identità la colloca in una posizione unica, che ne fa elemento indispensabile per la costruzione della fiducia tra tutte le risorse presenti e attivabili su scala nazionale in favore della sicurezza. Grazie alla sua funzione di supporto all’apparato istituzionale (Ministero degli Interni, della Difesa e della Sanità) e di advocacy umanitaria al fianco delle organizzazioni della società civile, e a sostegno dei più vulnerabili, la Croce Rossa Italiana può facilitare l’armonizzazione dei rapporti tra attori statali e non statali, preservando il sistema da minacce interne e scollamenti. La diffusa percezione del suo simbolo e della sua presenza come garanzia di azione disinteressata, imparziale e qualificata, conferma il suo valore aggiunto anche in relazione alla collettività nel suo insieme.
Il suo inquadramento nell’ambito del Movimento la rende parte di un network mondiale che offre un canale privilegiato di confronto con le esperienze di altri paesi e un modello per lo sviluppo di relazioni con governi e partner esterni (ONG e settore privato). La Croce Rossa con la sua storia, le sue risorse e la sua identità, rappresenta dunque un fattore ineliminabile per la messa a punto e l’ottimizzazione di un “sistema paese” che sappia affrontare e rispondere in maniera adeguata ed efficace alle grandi sfide di oggi e di domani.
Massimo Barra
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